Il GSE ha recentemente pubblicato i risultati del bando per l’agrivoltaico avanzato, finanziato tramite i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In totale sono stati ammessi 540 progetti, per una potenza complessiva di 1.548 MW, su 643 domande ricevute, per un totale di 1.783 MW.

I risultati della selezione sono stati comunicati il 29 novembre, con la possibilità di consultare i dettagli degli impianti ammessi attraverso il sito del Gestore, suddivisi tra i Registri e le Aste. Le informazioni disponibili includono le graduatorie degli impianti ammessi (Tabella A), gli elenchi degli impianti esclusi (Tabella B) e gli impianti per cui è stata effettuata la rinuncia (Tabella D).

Non è stato raggiunto il contingente massimo previsto!

tutti i progetti ammissibili hanno ricevuto sia la tariffa incentivante che il contributo a fondo perduto, a prescindere dalle riduzioni sulla tariffa.

 

Il GSE ha inoltre messo a disposizione una funzionalità nel portale “Sviluppo Agrivoltaico” per la comunicazione dell’avvio dei lavori, un passaggio obbligatorio per il monitoraggio dello stato di avanzamento delle iniziative. La comunicazione deve avvenire entro 30 giorni dall’inizio dei lavori.

L’Italia ha davvero una grande opportunità nell’agrivoltaico, una tecnologia che potrebbe trasformare il modo in cui produciamo energia e gestiamo le nostre terre agricole. Con l’obiettivo di raggiungere 22 GW di potenza installata entro il 2030, l’agrivoltaico potrebbe diventare una parte fondamentale della nostra transizione energetica, contribuendo in modo significativo agli obiettivi del PNIEC. È un potenziale che non possiamo ignorare, soprattutto quando pensiamo a quanto sia importante per l’Italia un mix di fonti rinnovabili diversificate.

Tuttavia, non possiamo sottovalutare gli ostacoli che ancora rallentano questa crescita. Le normative sull’uso del suolo, che spesso trattano gli impianti fotovoltaici su terreni agricoli come un “cambio di destinazione d’uso”, sono un freno che necessita di una riforma. E sebbene l’agrivoltaico non sembri comportare danni alle colture, è importante che venga avviato un dialogo più approfondito con gli agricoltori e i tecnici, per definire linee guida più precise su come l’integrazione tra agricoltura e fotovoltaico possa essere realmente vantaggiosa per tutti.

Credo che il vero potenziale dell’agrivoltaico risieda proprio nella sua capacità di conciliare la sostenibilità ambientale con la sicurezza alimentare e la produzione di energia pulita. Ma per far sì che questo diventi realtà, è fondamentale un cambiamento di mentalità e di approccio. Se riusciremo ad affrontare questi ostacoli normativi e a dimostrare con dati concreti i benefici di questa tecnologia, l’agrivoltaico potrebbe davvero diventare uno degli asset più preziosi per il futuro dell’Italia.

 

pubblicato da Ing. Gaetano Murgolo