Coltivare energia: l’agrivoltaico in Italia alla ricerca dell’equilibrio tra agricoltura e sostenibilità
L’agrivoltaico in Italia: Opportunità e Ostacoli per una Transizione Sostenibile
L’agrivoltaico ha il potenziale per diventare un pilastro fondamentale nella transizione energetica e ambientale. Tuttavia, in Italia l’integrazione tra coltivazioni agricole e produzione di energia solare è frenata da numerose incertezze operative.
Le principali criticità riguardano la mancanza di una definizione tecnica chiara, l’assenza di un quadro normativo nazionale coerente e costi più elevati rispetto ai tradizionali impianti fotovoltaici a terra. Inoltre, vi è una significativa sproporzione tra i ricavi energetici e quelli agricoli.
Definizioni e Normative: Una Questione Aperta
L’Unione Europea sta lavorando per chiarire la definizione di agrivoltaico (Agri-FV) al fine di garantire che i pagamenti della Politica Agricola Comune (PAC) siano erogati agli agricoltori che adottano questi sistemi. In Italia, però, esistono solo definizioni generiche, mentre sarebbero necessarie norme nazionali dettagliate che possano essere adottate uniformemente dalle Regioni.
Questa mancanza lascia spazio a interpretazioni discordanti, come evidenziato da Rolando Roberto, vicepresidente di Italia Solare, durante il 9° Forum Italia Solare a Roma. Secondo Gianluigi Riva, rappresentante del produttore cinese LONGi, una certa flessibilità regionale è auspicabile, ma Nicola Gherardi di Confagricoltura sottolinea l’importanza di regole comuni di base per garantire equità e coerenza.
Alcune Regioni stanno già definendo linee guida autonome: in Emilia Romagna solo impianti avanzati sono ammessi su terreni con coltivazioni certificate, mentre in Puglia si parla di “agrivoltaico innovativo”. La Lombardia, invece, distingue tra impianti avanzati e quelli che permettono l’uso dei mezzi agricoli durante tutte le fasi di lavoro.
Italia Solare sta collaborando alla revisione della norma CEI PAS 82-93, con l’obiettivo di standardizzare criteri come l’altezza minima degli impianti e i requisiti per i piani agronomici, senza imporre vincoli eccessivi che potrebbero limitare la progettazione.
Bando Agrivoltaico: Una Partenza Difficile
Il recente bando Agrivoltaico, aperto per soli tre mesi, ha avuto un impatto limitato. Con il 71% dei fondi disponibili impegnati, molte domande sono state escluse per non conformità. Secondo Rolando Roberto, è auspicabile che venga aperta una nuova finestra per utilizzare i fondi rimasti inutilizzati.
Nonostante queste difficoltà, l’agrivoltaico rimane una strada promettente per coniugare sostenibilità energetica e produttività agricola. Con un quadro normativo più chiaro e incentivi adeguati, il settore potrebbe evolvere da progetti pilota a una piena maturità.
Pubblicato da Ing. Gaetano Murgolo