L’espressione “energia verde” si riferisce generalmente a forme di produzione di energia che sono considerate ecologicamente sostenibili e a basso impatto ambientale. L’energia verde è spesso associata a fonti rinnovabili di energia, come l’energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.

La “verdezza” dell’energia verde dipende da diversi fattori. In generale, le fonti di energia rinnovabile sono considerate più ecologiche rispetto alle fonti di energia convenzionali (come il carbone o il gas naturale) perché riducono le emissioni di gas serra e contribuiscono a limitare l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, anche le tecnologie “verdi” possono avere impatti ambientali, ad esempio legati alla produzione di componenti elettroniche o alla necessità di spazio per impianti di energia solare ed eolica.

L’obiettivo della transizione verso l’energia verde è quello di ridurre l’uso di fonti di energia non rinnovabili, diminuendo l’impatto ambientale complessivo e contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Per valutare quanto un particolare tipo di energia verde sia “verde” o sostenibile, è importante considerare l’intero ciclo di vita della tecnologia, dalla produzione alla fine della vita utile, inclusi l’estrazione delle materie prime, la produzione dei componenti, l’installazione, l’operatività e lo smaltimento.

Inoltre, lo sviluppo tecnologico e le pratiche industriali stanno continuamente evolvendo, cercando di migliorare l’efficienza delle tecnologie esistenti e di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale delle fonti di energia rinnovabile.

 

 

Attenzione però “rinnovabile”, non vuol dire sempre “sostenibile”.

L’energia rinnovabile è ipoteticamente illimitata si, ma non è detto che sia sostenibile. Ad esempio, le centrali nucleari che utilizzano l’Uranio, sono a basso impatto ambientale ma le loro riserve sono limitate.  Ci sono varie definizioni per descrivere la sostenibilità, di fatto dipende da un processo in grado di non danneggiare l’ambiente, l’economia e la società ma, secondo i criteri stabiliti dall’Unione Europea, un’ attività è “green” se persegue uno dei qualsiasi 6 criteri stabiliti di seguito elencati:

  • Mitigazione dei cambiamenti climatici
  • Adattamento dei cambiamenti climatici
  • Protezione e tutela delle acque e delle risorse marine
  • Transizione verso un’economia circolare
  • Prevenzione dell’inquinamento
  • Protezione e ripristino delle biodiversità e degli ecosistemi.

Ovviamente senza provocare danni significativi agli altri!  Al netto di ciò, è cruciale perseguire un approccio equilibrato tra lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale.

 

 

Vedi anche La transizione ecologica cos’è?

Pubblicato da Ing. Gaetano Murgolo